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CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE 28 gennaio 2008 Janez Janša, Janez Janša, Janez Janša "Signature Event Context" Monumento agli ebrei assassinati d'Europa Berlino, Germania !!! ATTENZIONE !!! La performance "Signature Event Context" di Janez Janša, Janez Janša, Janez Janša prevista per l'apertura di TRANSMEDIALE.08 il 29 gennaio 2008 alle 8.30 nell'atrio della Haus der Kulturen der Welt a Berlino, in Germania, e' stata CANCELLATA congiuntamente dal direttore di Transmediale Stephen Kovats e dal curatore ospite della mostra CONSPIRE... Nataša Petrešin-Bachelez. In conseguenza di cio', Janez Janša, Janez Janša, Janez Janša hanno anticipato la data dell'azione "Signature Event Context" al 28 gennaio 2008, alle ore 00.01. ![]() Signature Event Context Nell'estate del 2007 tre artisti sloveni hanno cambiato ufficialmente il loro nome in quello di Janez Janša. Il loro lavoro si concentra sulla questione della firma, e in particolare sul ruolo che ha la firma in uno spazio pubblico. Nei loro diversi approcci, essi esaminano la famosa asserzione di Derrida sulla firma e sul suo rapporto paradossale con l'originalita' e la ripetizione. "Per definizione, una firma scritta implica la non presenza effettiva o empirica del firmatario. Ma, si dira', essa segna e conserva il suo essere stato presente in un adesso passato, che restera' un adesso anche nel futuro, e percio' in un adesso in generale, nella forma trascendentale di una "qualita' dell'adesso" (mantenimento). Questo mantenimento generale e in qualche modo inscritto, agganciato alla puntualita' presente, sempre evidente e sempre singolare, nella forma di una firma. Tale e' l'originalita' enigmatica di ogni ghirigoro sotto una firma. Perché si verifichi il collegamento alla fonte, bisogna che sia conservata l'assoluta singolarita' dell'evento della firma e della forma della firma: la pura riproducibilita' di un evento puro." (Jacques Derrida, "Signature Event Context" in Margins of Philosophy, tr. Alan Bass, pp. 307-330) Il 28 gennaio 2008 Janez Janša, Janez Janša e Janez Janša hanno eseguito Signature Event Context al Monumento dell'Olocausto di Berlino, un'azione deambulante nei corridoi del Monumento. Ognuno di essi, fornito di un dispositivo GPS, ha seguito un percorso diverso all'interno della struttura del Monumento, in modo da creare insieme agli altri, nel loro cammino, una firma comune visibile solo in uno spazio virtuale (internet). Durante la performance gli artisti hanno ripetuto in continuazione "Jaz sem Janez Janša, Jaz sem Janez Janša, Jaz sem Janez Janša..." ("Mi chiamo Janez Janša"). Signature Event Context al Monumento dell'Olocausto combina i tre concetti del saggio di Derrida (firma, evento e contesto) mettendoli in una relazione complessa: la firma stessa e' un evento che ricontestualizza il luogo della firma. Nel suo libro At Memory's Edge: After-images of the Holocaust in Contemporary Art and Architecture (Yale University Press, 2000) lo studioso americano James E. Young scrive che nei monumenti non c'e' alcun significato intrinseco. Il significato deriva loro dall'interazione dei visitatori: in un monumento, ogni visitatore fa un'esperienza propria e particolare del ricordo. La struttura del Monumento all'Olocausto di Berlino, che invita il visitatore a fare un'esperienza individuale - come e' stato affermato dall'architetto Peter Eisenman che lo ha progettato - corrisponde all'intenzione del progetto Signature Event Context. Eisenman conclude il proprio ragionamento spiegando cosi' l'esperienza che si fa nel Monumento: "In questa costruzione non c'e' nessuno scopo, nessuna finalita', nessun comportamento consigliato o definito per nessuno. Neanche protrarre l'esperienza individuale al suo interno garantisce una maggiore comprensione, perché la comprensione e' impossibile. Il tempo del monumento, la durata della sua visita dalla cima al piano terra, e' totalmente scollegato dal tempo dell'esperienza. In questo contesto non c'e' nostalgia del passato, non c'e' ricordo del passato, c'e' solo la memoria vivente dell'esperienza individuale. Qui, possiamo conoscere il passato solo attraverso il suo manifestarsi nel presente." (Eisenman Architects, Memorial to the Murdered Jews of Europe, Berlin. Testo del progetto di Peter Eisenman) Nelle parole di Derrida, camminare e pronunciare una firma da parte di Janša, Janša e Janša, sono la manifestazione fisica della qualita' dell'adesso attraverso l'esperienza individuale. Le tracce del passaggio e della pronuncia della firma restano solo nello spazio virtuale. Il ricordo e gia', sempre, una performance di virtualita'. LE RAGIONI DELL'ESCLUSIONE DI S.E.C. DA TRANSMEDIALE.08 Secondo il nuovo direttore di Transmediale Stephen Kovats e il curatore ospite della mostra CONSPIRE... Nataša Petrešin-Bachelez, la causa dell'esclusione di questo progetto dal festival quattro giorni prima della sua apertura va ricercata in "ragioni giuridiche e legislative" (Kovats) e "convinzioni personali-curatoriali ed etiche" (Petrešin-Bachelez). Janez Janša, Janez Janša, Janez Janša interpretano l'esclusione come un ATTO DI FORZA perpetrato dal direttore artistico del festival e dal suo curatore ospite ai danni degli artisti e come un ATTO DI VIOLENZA contro la liberta' di espressione artistica. Gli artisti, percio', invitano formalmente il direttore di Transmediale Stephen Kovats, il curatore ospite della mostra CONSPIRE... Nataša Petrešin-Bachelez e il pubblico in genere a un confronto aperto sui problemi sollevati da Signature Event Context nella forma di una tavola rotonda pubblica. ![]() Credits Janez Janša, Janez Janša, Janez Janša Signature Event Context, Performance, SI, 2008 Produzione Aksioma - Institute for Contemporary Art, Ljubljana Maska Arscenic |
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